Il 29 novembre 2018 è arrivata l’omologazione (e quindi la convalida) dell’accordo di ristrutturazione del debito di €200.000.000 di Rainbow MagicLand S.p.A., la società controllante il più grande parco divertimenti di Roma. Pillarstone Italy S.p.A. ha infatti annunciato (attraverso la PBV&Partners, agenzia di comunicazione indipendente) il buon esito dell’operazione di cessione dei crediti, la modalità scelta per la ristrutturazione dell’indebitamento.
In sostanza si è concluso il processo di cui vi parliamo da ormai oltre 3 anni, dall’iniziale interessamento della Kohlberg Kravis Roberts (KKR) per i crediti vantati nei confronti della società Rainbow MagicLand S.p.A. a socio unico (Alfa Park) alla cessione effettiva di quei crediti al veicolo di cartolarizzazione Pillarstone Italy SPV S.r.l (di Pillarstone Italy S.p.A. del gruppo KKR).
ARRIVA UN AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE
Conclusasi la fase di accordo sulla ristrutturazione del debito e quindi raggiunto il buon esito della cessione, arriva ora la necessaria fase di rilancio della società per rientrare, nel tempo, dell’investimento effettuato.
Al fine di perfezionare l’accordo raggiunto e di garantire il turnover dell’azienda, due società del gruppo Pillarstone Italy attueranno un aumento di capitale sociale di Rainbow MagicLand S.p.A., divenendone gli unici due soci. Alfa Park non sarà più, perciò, il socio unico di Rainbow MagicLand.
Pillarstone Italy diventerà quindi, indirettamente e attraverso due sue società, socio e controllante del parco, un assetto che ipotizzammo già nel 2015.
Tale aumento del capitale sociale verrà effettuato da queste due società per una parte attraverso la compensazione di una porzione di crediti derivanti da precedenti contratti di finanziamento e per una parte a pagamento.
VIA MATTEUCCI, GUIDO ZUCCHI È IL NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO
Quella del 2018 è stata per Rainbow MagicLand una stagione che abbiamo definito di quasi totale immobilismo. “Quasi” perché in un certo senso è anche stata una stagione di grandi movimenti dietro le quinte (in parte completamente nascosti). Uno di questi movimenti è quello di Guido Zucchi che si trova a Rainbow MagicLand (ormai) già da parecchio tempo e che ha accompagnato la delicata fase di transizione del parco entrando in azienda in punta di piedi (ma neanche troppo…) lavorando in compresenza con l’AD del parco Paolo Matteucci.
Guido Zucchi ha aggiornato il proprio profilo LinkedIn pubblico proprio qualche giorno fa, quando è comparso un “Incoming new Board Member” a Rainbow MagicLand a partire da settembre 2017. Guido Zucchi lavora quindi a Rainbow MagicLand da oltre un anno, non potendo però probabilmente incidere più di tanto sulla vita del parco dovendo attendere il raggiungimento dell’assetto societario definitivo che si sta a mano a mano delineando. Proprio dal mese di dicembre 2018 Guido Zucchi è diventato Amministratore Delegato di Rainbow MagicLand S.p.A., sostituendo l’ormai ex AD Paolo Matteucci che ha guidato il parco dal 2015 ad oggi.
MA CHI È GUIDO ZUCCHI?
Dal 2008 e per oltre sette anni, Guido Zucchi è stato Direttore della sezione parchi divertimenti EMEA (Europa, Medio-Oriente e Asia) della Parques Reunidos, il gruppo spagnolo che in Italia controlla Mirabilandia.
Dopo la lunga esperienza nel gruppo spagnolo Zucchi si è spostato a Dubai, dove è diventato Direttore Generale di Motiongate Dubai, il parco a tema ispirato a Hollywood ubicato nel “Dubai Parks and Resorts” guidando la fase di lancio della struttura (inaugurata alla fine del 2016) nel periodo di preapertura dal 2015.
Da settembre 2016 a settembre 2017 ha ricoperto la carica di Vicepresidente nella Revenue Operations della DXB Entertainments (ex Dubai Parks and Resorts).
A settembre 2017 è approdato a Rainbow MagicLand, dove ha iniziato ad affrontare (come detto) oltre un anno all’interno della struttura in preparazione dell’ingresso nel nuovo Consiglio di Amministrazione che si sta costituendo proprio in questo periodo con il buon esito della cessione creditizia e l’ingresso del gruppo Pillarstone tra i soci del parco.
È ora il nuovo Amministratore Delegato del più grande parco divertimenti di Roma.
GUIDO ZUCCHI DEVE FARE UN MEZZO MIRACOLO
Abbiamo citato solo parte dell’esperienza lavorativa di Zucchi, quella esclusivamente legata al mondo dei parchi a tema. Il decennio passato dal nuovo AD di Rainbow MagicLand a contatto con il settore del divertimento è estremamente importante per un parco come questo e lo rende assolutamente adatto al rilancio di una potenza non espressa, di una struttura che ha bisogno di esprimere tutte le sue potenzialità con una gestione che possa farla uscire dall’assurdo provincialismo in cui è stata relegata.
Rainbow MagicLand rappresenta un’opportunità gigantesca a livello occupazionale ed economico per il nostro territorio, un potenziale carro armato in grado di far muovere (direttamente e indirettamente) centinaia di milioni di euro ogni anno. Per farlo, però, ha la necessità di uscire dal paradigma gestionale utilizzato in tutti questi anni. E proprio per questo abbiamo sempre criticato il parco e continueremo a farlo (come lo abbiamo sempre elogiato quando necessario), perché è inaccettabile declassare Rainbow MagicLand ad un luna park qualsiasi, dove la normalità è la sagra della porchetta o i supermercati al posto dei negozi a tema.
Qui non si parla di attrazioni o tematizzazioni, la priorità è rivoluzionare l’approccio che il parco ha in ogni suo settore e anche l’approccio che si ha nei confronti del parco stesso.
Serve una comunicazione adeguata, di qualità, trasparente, fresca, veloce ed efficiente! Il marketing del parco (escludendo l’anno del lancio, il 2011 e per qualche aspetto il 2014) è sempre stato ingannevole (38 attrazioni?), lento, costantemente in ritardo, con un carattere stantìo e vecchio, poco efficace. Qua stiamo ancora ai fotomontaggi con le immagini del 2011 con lo sfondo fucsia, una roba di cigariniana memoria che si tira avanti dal 2012.
Serve rispetto per l’ospite in termini di trasparenza e comunicazione, serve un adeguato Servizio per i clienti. A Rainbow MagicLand l’ufficio del Servizio Clienti appena dopo i tornelli è stato sostanzialmente eliminato negli ultimi anni (viene attivato solo in giornate considerate critiche per affluenza) al fine di avere una riduzione drastica dei costi. L’Accoglienza è stata smontata, pezzo dopo pezzo e non esiste più all’interno del parco un presidio fisico a cui gli ospiti possano rivolgersi (SEMPRE) per chiarimenti, servizi, necessità e anche per protestare se ne hanno bisogno, se un bambino si perde. L’attenzione al cliente è stata messa da parte, quell’attenzione che è la chiave di volta per un qualsiasi parco di successo.
Serve che Rainbow MagicLand diventi un’opportunità di crescita per chi ci lavora e che chi ci lavora sia un’opportunità di crescita per Rainbow MagicLand. In sostanza il personale (dai cast member delle attrazioni ai responsabili) deve crescere insieme al parco e non a discapito di questo. È capitato che i tagli di servizi fondamentali per una riduzione dei costi siano stati fatti passare da qualcuno per nuove e innovative strategie che non hanno migliorato il parco ma solo il vanto e i meriti (immeritati e pubblicamente esplicitati sui social) di coloro che sono voluti emergere a tutti i costi, anche a costo di danneggiare il parco stesso. Nessuno dovrebbe più permettersi di prendersi pubblicamente i meriti anche di miglioramenti effettivamente attuati, perché screditerebbe l’autorevolezza dell’azienda. I meriti pubblicamente sono sempre del parco.
Serve che Rainbow MagicLand cessi di essere una location per eventi, una tendenza deleteria che lega il successo del parco al successo degli eventi in una struttura non nata per questa funzione. Il successo del parco deve fondarsi sul parco stesso, gli eventi devono essere un qualcosa in più e non un qualcosa su cui basare il tutto. La strategia degli eventi è completamente fallita a Rainbow MagicLand, non si capisce il motivo per cui ci si sia ostinati a continuare su una strada tentata e che non ha portato che a risultati pessimi. Il cambio di approccio nella gestione degli eventi deve avere come fine quello di spezzare il rapporto malato che c’è tra gli eventi e Rainbow MagicLand che, ricordiamolo, è un parco a tema che può avere anche degli eventi (adeguatamente scelti) e non una location per eventi con qualche attrazione. Finché si catalizzerà l’attenzione sugli eventi dirottando soldi, comunicazione e strategie esclusivamente su questi il trend di decrescita non si arresterà.
E tutto questo viene prima di ogni qualsivoglia nuova attrazione, perché se l’approccio nei confronti dell’ospite, dell’Esperienza Parco e del parco stesso è sbagliato anche la migliore attrazione non porterà ad un successo della struttura.
E l’Esperienza Parco non riguarda soltanto l’attrazione meccanica in sé ma si fonda (solo per fare alcuni esempi) sulla ristorazione, sui negozi a tema (gli assorbenti, il reparto intero bigiotteria e l’Amuchina devono trovarsi nei supermercati e non nel main store di Rainbow MagicLand, dove devono trovarsi prodotti a tema), sugli spettacoli, sulla vegetazione (‘ndo stanno i fiori in un parco che ha l’arcobaleno nel nome?), sulla musica (andrebbe cambiata ‘sta roba che ce viene propinata in sottofondo da anni), sulla navetta dalla stazione ferroviaria di Valmontone che dovrebbe essere il biglietto da visita per i turisti (al momento le lingue disponibili so’ er ciociaro e un po’ di italiano, l’argomento più gettonato è quello che ce se magna a pranzo).
Queste sono solo (alcune) nostre considerazioni. Considerazioni e consigli che diamo da appassionati prima (durante gli iniziali progetti e i cantieri per la costruzione del parco) e clienti poi dal 26 maggio 2011 che stanno ancora qui a credere in un progetto che ha le basi per essere grande. Basi che ancora ci sono e su cui si è continuato a costruire malissimo.
Guido Zucchi deve rivoluzionare tutto questo, l’approccio che si ha in ogni settore della vita del parco. In molti casi non servono neanche troppi soldi, bastano le scelte giuste, basta incardinare il parco verso la direzione corretta, basta credere in questo progetto a lungo termine e non con un approccio al “tiramo a campa’”. Forse basta semplicemente fare il contrario di ciò che si è fatto fino ad ora.
La pregressa esperienza nel mondo dei parchi del nuovo AD è di fondamentale importanza e crediamo che possa rappresentare un bagaglio di conoscenze e capacità importanti per dare una bella sterzata ad una struttura che ha possibilità enormi di emergere. Il lavoro da fare è tantissimo e difficilissimo da attuare, ma l’importante è l’approccio e la direzione verso cui mandare Rainbow MagicLand. I risultati arriveranno col tempo.
Un grande in bocca al lupo a Guido Zucchi, alla sua (presumibilmente) nuova squadra e a Rainbow MagicLand da tutto lo staff di theParks.it.
A tutti i nostri lettori un augurio di buone Feste!
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