Scheda di PortAventura Park

Focus


PortAventura Park
Recensione 2004

by Federico G.


Mediterrania:
è l'area che si incontra dopo aver varcato i tornelli di ingresso. E' costituita sostanzialmente dalla riproduzione di un tipico villaggio di pescatori sulla costa del Mediterraneo, adagiato sulle sponde di un grande lago utilizzato per lo spettacolo notturno Fiestaventura. Si tratta essenzialmente di un'area di passaggio, sede di soltanto due attrazioni secondarie, ma la tematizzazione è veramente di alto livello, dal momento che ogni particolare è curato con attenzione maniacale (dai fiori alle finestre ai panni stesi ad asciugare al sole). Da apprezzare l'originalità del tema, sicuramente meno diffuso di altri come il far west, anche se proprio tale originalità può far storcere il naso ad alcuni: il villaggio sembra a tutti gli effetti 'reale', le abitazioni sono basse, sobrie e senza eccessi scenografici, e l'illusione di trovarsi effettivamente in un paese sulla costa (anche a pochi chilometri di distanza) è ricreata perfettamente. Tutto ciò disorienta un pò il guest che non prova immediatamente la sensazione di trasporto 'in un altro mondo' tipica dell'ingresso in un parco tematico, e che anzi può magari domandarsi se sia effettivamente entrato nel parco o meno... Superato lo straniamento iniziale, comunque, si passa poi ad apprezzare l'effettiva qualità dell'area, nonchè la sua particolarità e, forse, unicità. Accanto a numerosissimi bar e negozi (d'altronde, è pur sempre 'l'area commerciale' del parco, attraversata dai guest al loro arrivo ma, soprattutto, subito prima dell'uscita), troviamo due attrazioni, entrambe con la funzione di trasporto dei visitatori: Estacio del Nord e Port de la Drassana. Il primo è il classico trenino a vapore (qui a tutti gli effetti un vero e proprio treno) che attraversa il parco e permette ai guest di raggiungere la seconda stazione, situata nell'area far west; il secondo è l'imbarcadero, sito sul lago centrale, che permette agli ospiti di intraprendere un viaggio in barca lungo un piccolo fiume sino al quartiere cinese.

Polynesia:
procedendo in senso antiorario, si entra nell'area polinesiana. Non molto grande, costituita da un fitto intrico di stradine strette e tortuose ma sopratutto, da una vera e propria giungla, Polynesia offre numerosissimi spunti fotografici, dal momento che è costellata da piccole calette, cascate e moltissimi angoli estremamente suggestivi. Anche qui, la sensazione di trovarsi realmente su di un'isola polinesiana è fortissima, acuita dall'intelligentissimo uso di altoparlanti nascosti nella vegetazione che riproducono incessantemente versi di animali richiami di uccelli tropicali. L'area ospita due attrazioni di alto livello, Tutuki Splash e Sea Odissey, accanto ad altre attrazioni da luna park e ad un piccolo roller coaster per bambini, Tami Tami. Tutuki Splash è uno shoot the chute a due discese non molto alto ma discretamente tematizzato: il percorso si snoda all'interno, sopra ed attorno ad un finto vulcano, le cui pareti nascondono abilmente i sostegni dell'attrazione. Le due discese garantiscono una buona infradiciata, senza contare che la seconda, più alta, presenta la particolarità di una piccola 'gobba' a metà caduta, che offre un piccolo e divertente effetto sorpresa. Anche qui come in altri parchi, è garantita agli ospiti a terra la possibilità di sparare contro i loro colleghi sui barconi per mezzo di piccoli cannoni ad acqua. Sea Odissey è un cinema dinamico che trova il suo punto di forza nella tematizzazione assolutamente di prim'ordine. La coda e il pre show si sviluppano all'interno di un ipotetico centro di ricerche sottomarino, che apre le sue porte ai visitatori per un tour guidato. Accidentalmente, nel mezzo della visita accade un imprevisto: vengono persi i contatti con uno dei sottomarini del centro ed è necessario organizzare una spedizione di ricerca, di cui, ovviamente, anche noi faremo parte. La storia (in un divertente miscuglio di spagnolo ed inglese, ma con sottotitoli anche in francese e tedesco) ci viene raccontata per mezzo di monitor disposti lungo tutto il percorso della fila e nella main room del preshow, tematizzata come la stazione di imbarco di un sottomarino. I visitatori prendono poi posto all'interno di una grande sala, anch'essa finemente tematizzata, suddivisa in quattro grandi aree, ognuna dotata di movimento indipendente dei sedili. Il filmato, interamente in computer grafica, risulta godibilissimo, pur non essendo in 3D, e sono molto apprezzabili alcuni 'effetti speciali' in sala che non sveliamo direttamente per non rovinare la sorpresa. Sea Odissey è, in definitiva, un ottimo cinema dinamico, tranquillamente collocabile alla pari di Star Tour di Disneyland Paris (sebbene questo goda dell'ottima caratteristica di avere navicelle piccole e indipendenti, assicurando quindi un'illusione di movimento leggermente migliore...). Un consiglio, non perdetevi il filmato relativo alle norme di sicurezza all'interno del cinema: è un vero spasso... Polynesia è infine sede di ottimi spettacoli, tra cui spicca Aloha Tahiti, rappresentato all'interno di una vasta arena sulla riva del fiume che porta all'area cinese.

China:
l’area più a nord di Port Aventura è interamente tematizzata in stile cinese. Sede di numerosissime attrazioni minori (tazze, calci in culo e compagnia bella), ospita il roller coaster di punta del parco, Dragon Khan. Sit down coaster B&M, è situato su una collina, il che lo rende immediatamente visibile da ogni punto del parco. Loop verticale, dive loop, 0 g roll, cobra roll, loop e due avvitamenti… in tutto 8 inversioni per un coaster praticamente perfetto sotto ogni punto di vista, ad eccezione forse di alcuni passaggi eccessivamente bruschi (anche se la percezione della velocità, delle forze e della violenza varia molto a seconda della fila e del posto in cui si è seduti). Aperto nel 1995, Dragon Khan è a tutt’oggi uno dei migliori coaster al Mondo e sino a pochi anni fa era anche quello con più inversioni; da provare ad ogni costo (un must è la corsa notturna!), almeno per il sottoscritto vale 3/4 del costo del biglietto di ingresso L’imponente intreccio di metallo di Dragon Khan rischia però di distogliere l’attenzione dall’ottima tematizzazione dell’area cinese: disposta su due livelli, dal momento che si arrampica sulla collina su cui sorge il roller coaster, è un vero e proprio trionfo di casette e palazzi in stile cinese. Da sottolineare anche la presenza di una sorta di “grande muraglia” in scala ridotta, che conduce alla piazza più alta dell’area e alla stazione di Dragon Khan passando proprio accanto alle rotaie del coaster. Tocco di classe, nel mezzo della suddetta piazza, è una piccola fontana a forma di drago che ogni tanto spruzza l’acqua contro i passanti, accompagnando il tutto con divertentissimi effetti sonori, e non è raro trovare la fila per farsi bagnare (peccato che in questo caso non sia disponibile il servizio Universal Express!). Il Gran Teatro Imperial si affaccia sulla piazza esattamente dalla parte opposta della stazione di Dragon Khan: al suo interno si svolgono alternativamente due spettacoli: uno di acrobati cinesi, l’altro, “Que lindo es Mexico!” ispirato, come dice il nome, al Messico, in virtù del fatto che il teatro è dotato di una seconda entrata nell’area messicana.

Mexico:
Provenendo dall’area cinese (finalmente in discesa!) si entra nell’area messicana. La zona è essenzialmente divisa in due: troviamo prima una vasta area affollata di rovine maya, tra cui un’imponente piramide a gradoni alta a occhio e croce una ventina di metri, immersa in una folta vegetazione; successivamente è possibile visitare una grande e colorata piazza di un tipico villaggio messicano, senza attrazioni ma dotata dei canonici negozietti a tema nonché di un grande ristorante. L’attrazione regina dell’area è senza ombra di dubbio Templo del Fuego. Inserita, come dice il nome, all’interno di un tempio Maya, è essenzialmente uno spettacolo con imponenti effetti speciali e, soprattutto, tanto, tanto fuoco. Prima di accedere alla main room si assiste ad un suggestivo pre show, durante il quale facciamo conoscenza con un’archeologa (un’attrice in carne e ossa) tanto avida di scovare il misterioso tesoro nascosto nel tempio quanto goffa ed impacciata… Non mi addentro nei particolari per non rovinare la sorpresa di un’eventuale visita, ma è facile immaginare cosa succeda dopo che la nostra amica, a show appena iniziato, riesce a mettere le mani su un piccolo idolo d’oro… Gli dei Maya sono piuttosto suscettibili… Il fuoco è praticamente ovunque, sopra le teste e sparato in faccia al pubblico che assiste allo spettacolo da sopra una passerella (si riempie di fiamme addirittura l’acqua che ricopre il pavimento dell’intera sala!). E’ difficile da immaginare se non lo si prova dal vivo, ma Templo del Fuego è un’esperienza assolutamente fuori dal comune: il calore che si avverte al culmine dello spettacolo (che proprio per questo dura soltanto circa cinque minuti) è talmente forte che fa lacrimare gli occhi, e non è conveniente neppure utilizzare la macchina fotografica… La tematizzazione, tanto del preshow quanto della main room, è praticamente perfetta e l’impiego di attrici in carne ed ossa garantisce quel realismo e quel coinvolgimento in più che non guasta mai. Lo staff di TheParks ha provato l’attrazione per ben tre volte, e in ogni occasione lo show si è chiuso con un lungo applauso del pubblico. Sicuramente uno dei migliori spettacoli d’Europa, nonchè una delle più belle attrazioni del parco e forse quella in cui maggiormente si sentono la mano, e i soldoni, di Universal…. Nell’area messicana troviamo inoltre El Diablo: tren de la mina, un roller coaster simile a Big Thunder Mountain dei parchi Disney ma con un percorso assolutamente anonimo… il treno non riesce mai a prendere realmente velocità a causa di una salita di troppo, assolutamente inutile, che rovina l’intera attrazione. L’unica nota singolare è rappresentata dal fatto che metà dei vagoni del treno è girata di spalle, pertanto l’attrazione può essere affrontata guardando in avanti oppure “backwards”, di spalle, appunto. Da segnalare, infine, Il Cammino dei Maya, suggestivo show notturno rappresentato davanti e sopra l’alta piramide a gradoni di cui parlavo prima.

Far West:
Assieme a Mediterranea, l’area più grande dell’intero parco. La vastità e la ricchezza della tematizzazione, la quantità di edifici e i particolari curati all’estremo lasciano letteralmente a bocca aperta e si ha l’impressione di essere in un vero villaggio west. Vi trovano posto moltissime attrazioni, tra le quali spicca sicuramente Stampida, wooden coaster velocissimo e davvero divertente. La particolarità dell’attrazione è di possedere due treni, uno rosso e uno blu, che viaggiano su percorsi praticamente paralleli e che si sfidano in una gara di velocità. Idealmente, infatti, Stampida altro non è che una gara tra carri trainati da buoi: alla partenza dei treni viene diffuso, in stazione, un forte muggito, mentre un campanaccio dà il via alla competizione… Il percorso è fluido e molto veloce, gli scossoni perfettamente sopportabili e il fatto di poter vedere accanto i guest che viaggiano nell’altro treno rende il tutto estremamente divertente (volendo, si può provare a fare amicizia…). Da sottolineare poi la presenza di un piccolo, ma molto veloce, wooden coaster per bambini, Tomahawak, letteralmente “incastrato” nel percorso di Stampida. Proseguendo nell’area, si incontrano Silver river flume e Grand Canyon Rapids, rispettivamente un bagnatissimo log flume con ben tre discese e un river rapid, anch’esso davvero bagnato e discretamente veloce. Sono presenti poi altre attrazioni minori, tra cui la seconda stazione del treno a vapore che compie il giro del parco e, addirittura, degli autoscontri a forma di bufalo… divertentissimi!

Fiestaventura:
non si tratta di un’area tematica, ma lo show che chiude la giornata nel parco a mezzanotte in punto merita una piccola descrizione. Votato come uno dei migliori night show del mondo, viene rappresentato nel grande lago di Mediterranea. Durante i venti minuti abbondanti di spettacolo, si ricorre ad ogni tipo di espediente visivo, dalle immagini laser proiettate su di una nuvola di fumo a fuochi d’artificio, per rappresentare le cinque aree tematiche che compongono Port Aventura. Velocissimi acqua scooter trascinano splendidi aquiloni, di cui uno, a forma di aeroplano, è al centro della scena per tutto lo spettacolo, e attraversa idealmente i continenti e le Nazioni ospitate nel Parco. Se il Messico è raffigurato grazie all’uso di gigantesche sagome semoventi, a forma di tradizionali figure messicane che attraversano il lago a bordo di piccole barche, la Cina ci offre un lungo drago (Dragon Khan?) sapientemente illuminato che nuota maestoso da una sponda all’altra dello specchio d’acqua, mentre la Polinesia è ricordata attraverso grandi idoli di pietra che, improvvisamente, sorgono maestosi su di una grande roccia che domina l’intera scena; imbarcazioni luminose a forma di cowboy a cavallo rendono, infine, omaggio al far west. Il tutto è accompagnato da una splendida colonna sonora, diffusa a tutto volume lungo le sponde del lago, letteralmente gremite di ospiti coinvolti e affascinati da uno spettacolo veramente eccezionale. La musica continua ad essere diffusa anche a spettacolo terminato, quando le luci del paesino di Mediterranea si riaccendono e i guest si avviano verso i cancelli, rendendo l’uscita dal parco emozionante e molto, molto “cinematografica”.

Insomma, Port Aventura è un parco che merita sicuramente di essere visitato, tanto per la qualità di alcune attrazioni (in primis, Dragon Khan, Templo del Fluego, Sea Odissey e Stampida), della tematizzazione (superba in ogni area del parco) quanto per Fiestaventura e i molti show che vengono rappresentati nel corso della giornata. I prezzi per i servizi e la ristorazione rientrano nella media dei parchi (i souvenir, poi, sono presentati a costi decisamente abbordabili) mentre l’unica nota negativa è forse rappresentata dalla confusione che si crea all’uscita, dal momento che non c’è, o almeno, non l’abbiamo trovato, un vero e proprio bus navetta gratuito per tornare a Salou o agli altri centri della costa, ma ci si deve affidare a bus di linea che attendono, a pagamento, gli ospiti al termine di Fiestaventura (e, vi assicuriamo, è facile sbagliare autobus…). A parte questo, Picchio Piacchiarello (Woody Woodpecker), la simpatica mascotte del parco, vi aspetta per una giornata, ma sarebbe meglio due per godere appieno dell’offerta, di assoluto divertimento.

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