La stagione estiva 2014 è ormai al termine e in attesa di conoscere i risultati economici dei principali parchi di divertimento italiani, che saranno disponibili da giugno 2015, volgiamo lo sguardo alla stagione passata.
Premessa
La perdurante crisi economico-finanziaria europea che si protrae da alcuni anni nel continente, ha generato, nei cittadini europei, atteggiamenti di sfiducia e di prudenza nella gestione dei propri risparmi, rinunciando a tutte quelle attività "superflue". Tra tutti, sicuramente il settore dell'entertainment, a cui fanno capo i parchi di divertimento, è stato protagonista di una forte contrazione dei consumi, dedicati, in primo luogo, all'acquisto di prodotti e servizi primari. A questo si deve aggiungere che il successo di un parco di divertimenti, dipende, giocoforza, sia dalle condizioni meteorologiche, sia dalle novità che un parco propone ai propri visitatori. Gardaland, per esempio, nel 2013 ha offerto ai suoi ospiti uno show dal titolo Madagascar Live! It's Circus Time, mentre Mirabilandia ha inaugurato Acquaqua, un playground acquatico. Sulla stessa scia Rainbow Magicland ha presentato una novità acquatica: lo splash battle Battaglia Navale e il walk-through a tema horror Demonia aperto in corso di stagione.
I risultati economici
Gardaland è, per fatturato, il parco di divertimenti di maggior rilievo nazionale a cui seguono, in ordine di consistenza dei ricavi, Mirabilandia e Rainbow Magicland, il nuovo parco inaugurato nel 2011 a Valmontone (Roma).
Dalla tabella sopra riportata, si osservano i principali valori economici dei tre parchi di divertimento analizzati. Interessante è osservare che, in tutti i casi, le società hanno registrato una contrazione dei ricavi rispetto all'anno precedente. Nello specifico, la maggiore riduzione, pari a -4,2%, è stata registrata da Rainbow Magicland, seguita da Mirabilandia con -3,7% e Gardaland con -1,3%.
Il margine operativo lordo (EBITDA) illustra la gestione caratteristica delle imprese osservate. In questo caso, Gardaland ha migliorato la gestione dei suoi costi, incrementando l'efficienza operativa e migliorando l'EBITDA del 10,14% rispetto al 2012. Diverso, invece, è il caso di Mirabilandia e di Rainbow Magicland, la cui gestione caratteristica si è, nel primo caso, attestata a un -2,7%, mentre nel secondo, ha assorbito quasi interamente i ricavi d'esercizio, a ragione del fatto che il neonato parco Rainbow Magicland non ha ancora raggiunto la necessaria massa critica per poter raggiungere il break even point.
Per completare la brevissima analisi economica è necessario analizzare il risultato d'esercizio: Gardaland guida la classifica chiudendo il bilancio 2013 con un utile pari a 21,9 milioni di euro, in "riduzione" percentuale rispetto all'anno precedente, quando chiuse il bilancio con una perdita d'esercizio pari a 144,7 milioni di euro (la principale causa è da condursi al lbo effettuato dalla Holding proprietaria del parco, la Merlin Entertainment Group. La conseguenza indiretta è il contenimento dei costi operativi, per mezzo di una riduzione della forza lavoro).
Mirabilandia, chiude l'esercizio positivamente, ma in calo rispetto al 2012 del 7,4%, mentre Rainbow Magicland segna una perdita d'esercizio pari a 15,3 milioni di euro, già compensati dalle riserve accantonate e disponibili nel Patrimonio Netto.
I risultati patrimoniali e finanziari. Focus sul Patrimonio Netto
Gardaland, a causa della perdita d'esercizio del 2012, ha dovuto ripristinare il patrimonio netto, andato al di sotto del limite legale consentito, per mezzo di un aumento di capitale. Il patrimonio ripristinato risulta così pari a 37,9 milioni di euro al 2013.
Mirabilandia ha un patrimonio netto pari a circa il doppio, 70,4 milioni di euro, frutto della strategia della Holding Parques Reunidos che ne possiede le partecipazioni. Dal suo acquisto, infatti, il parco ha sempre portato a nuovo gli utili conseguiti, al fine di valorizzare il capitale economico per remunerare l'investimento per mezzo di una cessione futura.
Rainbow Magicland ha, infine, un patrimonio netto pari a 7 milioni di euro, frutto della perdita d'esercizio portata a nuovo del 2012 a cui si aggiunge l'aumento di capitale mediante la conversione di quote dei finanziamenti infruttiferi dei soci e la perdita dell'esercizio realizzata nel 2013.
Forza lavoro
Dalla tabella che precede si osservano i valori che rappresentano gli addetti impiegati dalle tre società. Si tenga presente che sono valutazioni medie, che considerano sia gli impiegati (generalmente assunti stabilmente), sia gli addetti/operai del parco (tipicamente assunti con contratti stagionali). La maggiore riduzione percentuale della forza lavoro è registrata da Rainbow Magicland (-50 addetti, -26%) seguita poi da Mirabilandia (-41 addetti, -15%) e infine da Gardaland (-59 addetti, -9%).
Conclusioni
Il confronto tra i tre parchi di divertimento analizzati mette in luce gli effetti della congiuntura economica che ha investito il settore: in tutti i casi, infatti, è stata registrata una contrazione dei ricavi che ha, di fatto, richiesto una riduzione della forza lavoro impiegata.
L'aspettativa per la stagione 2014 non è positiva: mi aspetto, infatti, ulteriori cali nei ricavi a seguito di una sfavorevole combinazione di eventi che ha investito l'Italia quest'anno, quali la crisi dei consumi e le perturbazioni estive da record registrate nel centro-nord italia*.
Foto di copertina: http://www.cqcs.com.br/
Articolo redatto da Giacomo Bellinzoni
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