Tempo fa TheParks.it aveva pubblicato un articolo-memoriale per ricordare il vecchio Luneur di Roma.
Oggi, grazie all'aiuto del nostro lettore Achille Baricco, possiamo raccontare qualche dettaglio in più sulle storiche attrazioni dello scomparso Lunapark e mostrare alcune foto, risalenti agli anni '90, che Achille ha messo generosamente a disposizione.
1998. Esterno della Horror House, dominata dall’animatronic di un orco intento a sollevare una rete contente pezzi di cadaveri.
Negli anni ’70, al posto della Horror House sorgeva un walk through per famiglie chiamato Castello di Pinocchio. All’interno si ripercorreva la favola del famoso burattino, passando accanto a vetrine contenenti pupazzi animati impegnati in alcune delle scene più famose del libro.
1994. Ancora un esterno della Horror House. Sotto il lugubre albero c’erano delle tombe dalle quali i non-morti cercavano di uscire (si trattava di animatronics che si guastarono ben presto).
Il cartello “Tecnolandia” rimandava all’area vagamente in stile “Tomorrowland” che si tentò di creare dalle parti di Himalaya.
1994. Esterno di Legend con i suoi vagoncini a forma di gabbia che, oltre a procedere su binario, ruotavano attorno al proprio asse. Faceva parte della scenografia di Legend un ponte di legno le cui assi di tanto in tanto si muovevano accompagnate da nitriti, come se fossero improvvisamente percorse da una mandria di cavalli fantasma.
L’ingresso esterno di Legend prese il posto di un pittoresco dinosauro (era sorridente e dotato di lunghe ciglia) che faceva parte dell’ambientazione de La bocca del drago (Treno fantasma). Il drago aveva numerose zampe: quelle sinistre erano le colonne che lo sorreggevano (i vagoncini partivano da sotto la sua pancia prima di infilarsi nella bocca spalancata), le zampe destre sostenevano una scenografia dipinta che raffigurava bruti preistorici intenti ad inseguire procaci donne primitive in bikini di pelliccia, sotto lo sfondo di un’eruzione vulcanica (!)
1994. Un tratto della rotaia del trenino che correva lungo il laghetto per la gioia dei più piccini.
Sullo sfondo si vedono anche: Nessie e il Gorilla (che originariamente faceva la guardia all’uscita de La Bocca del Drago e che fu portato presso il laghetto quando sorse Legend).
Sempre sullo sfondo è visibile il castello scozzese diroccato attraversato da Nessie. Un fantasma, ad intervalli, si alzava sulla torre di destra emettendo un lugubre lamento.
Il cartello d’uscita sulla destra è quello dell’attrazione dedicata al Mostro di Lockness.
1994. Due angolazioni esterne della Magic House. L’estetica di questa attrazione cambiò molto negli anni: nel 1970 sul tetto c’era una diversa civetta (rosa, non grigia) che ruotava gli occhi e apriva le ali, insieme a dei ceppi di legno cavi che “guardavano” in modo minaccioso e dei pali con dei grandi bulbi oculari rotanti. Un motivo a forma di occhi correva anche su tutta la linea superiore della facciata. Sopra l’ingresso c’era un cappello a bombetta poggiato sopra un paio di grossi occhiali con spirali ipnotiche in movimento. Le finestre esterne erano delle vetrine illuminate dall’interno con dipinte sul vetro, in bianco e nero, delle scene horror (vampiri, castelli stregati e simili).
Alla fine degli anni ’70 venne aggiunto, sopra l’ingresso, un enorme pipistrello (si muoveva a destra e sinistra, gli occhi erano due fari gialli, apriva e chiudeva la bocca e le sue ali arrivavano a coprire tutta la facciata) e un grosso pupazzo sul tetto, raffigurante Dracula con occhi sgranati e lungo mantello col fiocco. Negli anni ’80-’90 prese poi definitivamente la forma che ha in queste foto.
Tra le curiosità all’interno: una testa di manichino che si animava grazie ad una proiezione sul volto ed un muro peloso in cui si imbatteva l’ospite cercando la strada a tentoni nel buio.
1994. L’esterno dell’indimenticato Niagara: pur nella sua povertà di mezzi, uno dei walk through più originali che abbia dimorato al Luneur.
L’attrazione era anche conosciuta come “Le cascate del Niagara” dato che i guest venivano per l’appunto fatti cadere di peso, a corpo libero, senza alcuna specifica avvertenza, su un largo materasso posto ad un piano inferiore.
1994. Esterno de Le Notti Orientali.
Inizialmente c’erano solo i manichini che si inseguivano sul minareto, con la voce narrante che raccontava delle misteriosi notti del sultano e del suo harem. Poi venne aggiunto il grande mago con la sfera di cristallo. Il mago apriva le braccia mostrando la sfera vuota, poi le richiudeva per mostrare che nella sfera si era materializzata un’odalisca; questa a sua volta si copriva e si scopriva il corpo nudo con un velo. Il mago chiudeva le braccia intorno alla sfera per far sparire la donna, poi il ciclo si ripeteva daccapo.
La passerella di ingresso aveva un fischiante getto di aria compressa che, di tanto in tanto, si attivava sollevando le gonne delle ragazze che entravano.
Per uscire dalla Fun House Le Notti Orientali, si doveva passare attraverso il classico cilindro rotante dove i più atletici, puntellandosi con mani e piedi, riuscivano a compiere fare un giro di 360°.
1994. Esterno de Il Treno delle Miniere: il trenino passava tra le gambe del tirannosauro e aggirava il coccodrillo al centro della laguna.
Alcuni elementi scenografici (come il carro western) vennero recuperati dallo smantellamento delle ambientazioni western de La Riviera Misteriosa.
Per accedere al Treno delle Miniere si passava su di un ponticello galleggiante.
1994. Veduta di Himalaya, le prime, storiche montagne russe del Luneur dalla collina.
Per approfondire la storia e le caratteristiche di questo coaster vi rimandiamo a questo articolo, in questa sede vogliamo invece ricordare che i ragazzini che non potevano salire sulle montagne russe osservavano il passaggio delle vetture di Himalaya e i passeggeri urlanti da una giostra limitrofa: una piccola flat ride con navicelle spaziali che giravano in tondo, agganciate ad un perno centrale a forma di pianeta terra (in modo da dare l’idea di un viaggio in orbita). Il passeggero poteva alzare ed abbassare a piacimento la navicella manovrando una leva (similmente a quanto accade ancora oggi su "Delirium" a Mirabilandia). Data la posizione elevata sulla collina e la lunghezza dei bracci, le navette garantivano un’ottima vista panoramica sulle montagne russe "dei grandi" e sul resto del parco.
1994. Parte del percorso di Nessie, con il gorilla e la Magic House sullo sfondo.
Mossa da un motore diesel dal rumore inconfondibile, Nessie faceva 3 giri del laghetto aumentando progressivamente velocità, man mano che il motore si scaldava.
1994. Il Luneur era ricco di Coin-Op (macchine a gettoni): lettura della mano, previsione del futuro ma soprattutto prove muscolari come il punching-ball, dove i ragazzi potevano dar prova della loro forza.
Infine, ecco come si presentava il biglietto di ingresso al Pasaje del Terror del Luneur negli anni '90. Il walk through a tema horror più amato di sempre apparteneva ad un franchising internazionale ancora oggi esistente e molto apprezzato in varie città d’Europa.
Avete anche voi vecchie foto del Luneur degli anni '70, '80 e '90? Contattate la redazione di TheParks.it e condividetele con noi, ci aiuterete a tenere viva la memoria dello storico Lunapark di Roma.
Commenti
Per lasciare un commento bisogna essere registrati: Login o Registrati.