Gardaland Disabilità e Gardaland, negato l'accesso alla figlia del procuratore

di (Hermy),
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Gardaland Disabilità e Gardaland, negato l'accesso alla figlia del procuratore

La questione delicatissima e attuale del trattamento dei disabili all'interno di Gardaland si ripropone ancora una volta, dopo che una bambina affetta da sindrome di Down si è vista negare la possibilità di salire sulla Monorotaia.


In passato sono state attuate parecchie restrizioni per i roller coaster, perché ritenuti pericolosi, ma a questo proposito c'è da dire che difficilmente si trovano riscontri medici a tali divieti.
Viene infatti presa per buona la teoria che i portatori di handicap di questo tipo non siano in grado di sopportare le sollecitazioni derivanti da una corsa sulle montagne russe.

Ma allora perché vietare a una bambina anche un solo giro su una tranquilla attrazione come la Monorotaia?
E' questo che si è chiesto il padre della bambina, Aldo Aceto, sostituto procuratore a Pescara dal 1990 al 2008 e oggi giudice penale e del lavoro al tribunale di Larino.

Le contraddizioni degli operatori di Gardaland chiamati a giudicare in questo frangente sono molteplici, dato che la ragazzina era già salita in precedenza, sempre nella stessa giornata. E ad aggravare la situazione anche il fatto che sulla brochure dedicata alla disabilità, si trovava chiaramente segnalato che l'attrazione era completamente praticabile.

Insomma una bella "gatta da pelare" per il parco gardesano, che ora dovrà confrontarsi col magistrato in sede legale.
Speriamo sia la volta buona che si arrivi alla risoluzione di queste controversie e alla formazione adeguata sul piano professionale degli operatori del parco, che non potranno più essere scusati per "errori" del genere.

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